Enzo e Lorenzo Mancuso: voce, chitarra,
oud, percussioni
Hanno attraversato in poco più di vent’anni mondi in apparenza
inconciliabili, i sentieri sperduti di Sutera – il loro paese, in
Sicilia – e le lontane periferie industriali del nord Europa.
Hanno appreso la lingua del ricordo come il naufrago impara a nuotare,
annullando, in questo modo, ogni distanza che estrania la quotidiana
esistenza dal sentimento della propria appartenenza. Hanno iniziato a
cantare senza accorgersene e hanno continuato a farlo anche quando,
abbandonate le nebbie londinesi, sono ri-emigrati in Italia, inseguendo
un canto ideale, intimo, essenziale, semplice e necessario come un
bisogno primario. Con questa “virtuosa inconsapevolezza” hanno cantato
nei teatri e nelle piazze, in Italia e all’estero e offerto il segno
del loro mondo sensibile.