Ezio Bosso
Direttore d’orchestra, compositore, pianista all’occorrenza come ama definirsi, Ezio Bosso ha ricominciato una più intensa attività concertistica solo dalla seconda metà del 2015. Un percorso in crescendo che nel ’16, dopo aver portato oltre 100.000 spettatori nei migliori teatri con il suo recital per solo pianoforte considerata ormai la tournée di musica classica più importante della storia italiana, lo vede oggi Direttore Stabile Residente del Teatro Giuseppe Verdi di Trieste e reduce da una lunga serie di trionfi alla testa di alcune delle migliori orchestre italiane e internazionali nella riconquistata veste di direttore d’orchestra, dopo alcuni anni di forzata pausa.
Vale dunque ricordare l’Orchestra Filarmonica del Teatro La Fenice di Venezia a ottobre ’16 con cui è ritornato sul palco per la prima volta; l’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna, di cui è stato Direttore Principale Ospite e che ha trionfalmente condotto sia nel teatro della città a dicembre 2016 sia in Piazza Maggiore davanti ad oltre 10.000 persone con un successo di pubblico e attenzione che nella città non si ricordava da tempo immemore per l’Opening Act del G7 Ambiente; La Georgian State Opera and Ballet dove ha diretto il gala operistico con le dive del canto Nino Surguladze e Carmen Giannatasio per il tradizionale concerto benefico del Primo Maggio, concerto che ha visto oltre sette standing ovation ed è stato seguito da più di 4 milioni di persone collegate in diretta televisiva e web da tutto il mondo. l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, l’Orchestra del Teatro San Carlo nella prestigiosa cornice della Reggia di Caserta, l’Orchestra Sinfonica Siciliana nel Teatro Antico di Taormina, l’Orchestra da Camera di Mantova, L’Orchestra da Camera Lituana con il solista Sergey Krylov. Dunque una serie impressionante di attesissimi debutti tutti sold out, coronati dal plauso di critica e pubblico, con una media di due standing ovation od ogni concerto. Impegni concentrati in pochi ma serratissimi mesi, caso forse unico nel panorama internazionale. Senza contare il debutto al celeberrimo KKL di Lucerna completamente esaurito, coronato da ben due standing ovation e oltre quindici minuti di applausi. Nei concerti sopra elencati Ezio Bosso ha toccato oltre 40.000 persone con programmi che spaziavano da Bach a Schubert, Beethoven, Mendelssohn, Puccini, Pärt e lo stesso Bosso.
Inoltre dalla primavera del ’17 Ezio Bosso è testimone e ambasciatore internazionale dell’Associazione Mozart14, eredità ufficiale dei principi sociali ed educativi del Maestro Claudio Abbado e portato avanti con impegno raro dalla figlia Alessandra, una conferma del suo impegno didattico e sociale, che si incarna non solo nei suoi live dialoganti col pubblico, nelle sue lezioni aperte a tutti, nel continuo sforzo di aprire tutte le prove di ogni concerto orchestrale ma anche nell’attività svolta con Opera Pia Barolo e Medicina a Misura di Donna a Torino.
Mesi intensi che sono culminati nella nomina a Direttore Stabile Residente del Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste e hanno dato buoni frutti anche sul fronte della critica:
“il programma proponeva la Sinfonia Incompiuta di Schubert e due lavori dello stesso Bosso, in questo caso anche pianista, la cui musica si presenta come una sintesi tra le tendenze neo-spiritualiste riconducibili ad Arvo Pärt e un minimalismo alla Philip Glass, striato da alcune repentine e più drammatiche incursioni. In Schubert, sostenuto da un’orchestra in stato di grazia, Bosso ha scelto, con coerenza e non temendo di apparire eccessivo, di accentuare le intenzioni estreme ed opposte dell’Incompiuta: l’angosciata cupezza iniziale, la levità danzante di altri passaggi.”
Sandro Cappelletto – La Stampa giugno 2017
“Ezio Bosso dirige da Maestro l’Incompiuta di Schubert”
Guido Barbieri – La Repubblica giugno 2017
“Grande energia nel primo tempo con buon dettaglio contrappuntistico e cantabilità dolente nel secondo tempo; lo “Scherzo” ha molto sfumato il tactus ternario, mentre vigorosamente pulsante, il “Saltarello”, o meglio la “Tarantella” conclusiva, ha letteralmente mandato in visibilio il pubblico presente, emozionato, partecipe”
Dario Ascoli – Corriere del Mezzogiorno luglio 2017
“Bosso nel gesto racchiude musicalità istintiva e, allo sguardo del pubblico, contagiosa”
Stefano Valanzuolo – Il Mattino luglio 2017
“…Quando la musica si affida agli artisti, ha sempre ragione”
Angelo Foletto - Acuti giugno 2017
“Ezio Bosso a Trieste, il trionfo di un direttore vero….Miglior Testimonial di lui il teatro triestino non avrebbe potuto avere per la propria stagione sinfonica ufficiale. Per l’ardore che Bosso ci mette nel piacere del far musica, di stimolare la partecipazione del pubblico, di comunicare con l’orchestra governata con equilibrio in quel programma beethoveniano della “libertà” che accostava il grande Stupore, la Suspense della Leonora n. 3 all’esaltazione della Settima Sinfonia. Bosso ne sostiene la dialettica confermandosi un direttore “vero”, che ha salda consapevolezza formale. Della grande forma in questo senso. È invece la forma breve che prevale nelle due composizioni londinesi dello stesso Bosso: Split (Postcards from far away) e Rain, variazioni sinfoniche per pianoforte e orchestra di recente fattura e di analoga struttura. Muove, la prima, da una cellula di cinque note in un’area che sembra fondere gli echi “baltici” contemporanei a quelli italianissimi alla Rota che la fanno vorticare in una sorta di visionario ballo da Gattopardo. Muove, lo spunto postromantico della seconda, nell’ambito di un effettismo minimalista “suggestivo” a pronta comunicativa, che il pubblico ha molto gradito, acclamando l’autore/pianista e direttore.”
Gianni Gori – Musica settembre 2017
“Al Festival Stradivari di Cremona ha eseguito con fantasia e consapevolezza filologica il Concerto n. 3 di Bach, improvvisando al cembalo: e ha guidato la Stradivari Chamber Orchestra nella Serenata per archi di Ciaikovkskij: con passione a tratti straziante.”
Andrea Estero – The Classic Voice
“…con enorme maestria e tocco felpato, melodia ritmica, s’è destreggiato in questo Arioso dal concerto N.5 di Bach. Dopo la pausa un Ezio Bosso dinamico ed impetuoso, direttore d’orchestra imperioso nell’articolazione della gestualità carismatica ed autoritaria delle sue mani e braccia, per la settima Sinfonia di Van Beethoven. Una vera cavalcata ritmica in crescendo, …scatenato, inebriante, parossistico, interattivo con un ”allegro con brio” che ha mandato in ”solluchero”, in un brodo di giuggiole, gli astanti del parterre e della gradinata. Infiniti standing ovation a Bosso, come ad un mago che l’aveva avvinti ed incantati per 90 minuti.”
Susanna Donatelli - Il Giornale dello Spettacolo 2017
Bosso nasce a Torino in una famiglia operaia ma sin dai precoci esordi dimostra quella tensione a superare ogni tipo di confine che ha caratterizzato tutta la sua lunga carriera. A sedici anni debutta in Francia come solista, compie poi gli studi di Contrabbasso, composizione e direzione d’orchestra all’Accademia di Vienna e collabora con diverse orchestre europee tra cui vale la pena di ricordare: Chamber Orchestra of Europe, Festival Strings Lüzern, Deutche Kammervirtuosen. Ricerca costante, versatilità, passione per la divulgazione, e generosità sono i tratti distintivi del suo percorso artistico ed è ricca la lista delle collaborazioni con prestigiose istituzioni musicali e con stagioni concertistiche dove si è esibito come compositore o esecutore, come direttore d’orchestra o membro di formazioni cameristiche, tra le tante: Royal Festival Hall di Londra, Sydney Opera House, Palacio de Bellas Artes di Città del Messico, Teatro Colón di Buenos Aires, Carnegie Hall NYC, Teatro Regio di Torino, Houston Symphony, Festival di Perelada, Teatro Carlo Felice di Genova, Lac Lugano, Parco Della Musica di Roma, Vilnius Phliarmonje, St Martin in the Fields. Vincitore di importanti riconoscimenti, come il Green Room Award in Australia (ancora oggi unico non australiano premiato) o il Syracuse New York Award in USA, la sua musica è commissionata o utilizzata dalle più importanti istituzioni operistiche mondiali come Wiener Staatsoper, Royal Opera House, New York City Ballet, Théâtre du Châtelet, San Francisco Ballet, Teatro Bolshoij di Mosca per citarne alcune, ma anche da prestigiosi coreografi e registi di fama. A Londra, dove vive, è stato direttore Principale e artistico di The London Strings.
Tra le tante Orchestre dirette negli anni prima della sua pausa dovuta a un delicato intervento chirurgico e alla malattia neurodegenerativa con cui convive, ricordiamo:, London Symphony Orchestra, Tschech National Symphony, Orchestra da Camara de Madrid L’Orchestra del Teatro Regio, L’Orchestra Filarmonica del Teatro Regio di Torino, L’Orchestra dell’Accademia della Scala di Milano, L’orchestra Regionale del Lazio, L’Orchestra da camera di Torino, Wien Residenz Orchester, Bonn Kammer Orchester, L’orchestra dell’Accademia Mozart, L’Orchestra Verdi di Milano, La Sydney Youth Orchestra.
Importanti anche le collaborazioni con grandi solisti, come Mario Brunello con cui ha avuto una intensa collaborazione in duo, con Francesco Manara (Prima Spalla della Scala), Roberto Gonzalez (Spalla dell’orchestra dell’accademia di Santa Cecilia di Roma), e fra cui vale ricordare il rapporto fraterno che lo lega al violinista Sergej Krylov. Nel ‘15 The Arts News Paper (il più autorevole periodico di arte a livello mondiale) e Penelope Curtis, direttore di Tate Britain, hanno definito il suo concerto alla Ikon Gallery “l’evento artistico dell’anno nel Regno Unito”. Nello stesso anno è stato scelto dall’Università Alma Mater di Bologna per scrivere e dirigere la sua Quarta Sinfonia dedicata alla Magna Charta delle Università Europee e che contiene il primo inno ufficiale di questa istituzione mondiale.
Ezio Bosso è artista worldwide di Sony Classical International, che ha pubblicato i suoi ultimi lavori “The 12th Room” Disco D’oro con oltre 50.000 copie vendute, l’antologia “Ezio Bosso… and the things that remain (from 2004 to the present day)” e “The Venice Concert” con Sergey Krylov Solista al violino ovvero il live che fotografa il suo ritorno sul podio alla Fenice in tutto il mondo. Nel complesso questi ultimi titoli cameristici e sinfonici hanno venduto oltre 20.000 copie, segnando un altro record nel mercato classico italiano. Presto verranno pubblicate le sue tante registrazioni mai uscite in disco.
Come raggiungere il Teatro La Perla di Montegranaro:
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