TAM Club (presso Teatro Ermete Novelli), Via Parco della Rimembranza, 15
INGRESSO LIBERO
Nato nel 1956 a Boston, Ned Rothenberg compone e suona su
sassofoni, clarinetto basso, flauto e shakuhachi. E' apprezzato per
la sua musica in solo e per la ricerca sulle possibilità
inesplorate degli strumenti a fiato attraverso la respirazione
circolare e il controllo degli armonici superiori. Oltre ai gruppi
di cui è interamente responsabile, la Double Band e il
nonetto Powers Lines, ha cofondato i gruppi cooperativi New Winds
(con Robert Dick e J.D. Parran) e Semantics (con Samm Bennett e
Elliott Sharp). Negli ultimi anni Ned Rothenberg è stato
applaudito in vari paesi per i suoi concerti da solista ed ha avuto,
per altri progetti, collaboratori come Paul Dresher, Yuji Takahashi,
Sainkho Namchylak, Elliott Sharp, Samm Bennet, John Zorn e Fred
Frith. Dal 1978 vive e lavora a New York. Fra tutti i suoi viaggi
quelli in Giappone sono stati i più significativi
perché hanno visto un soggiorno di studio di 6 mesi, durante
il quale Rothenberg ha approfondito lo studio del flauto shakuhachi,
con due dei più importanti maestri dello strumento, Goro
Yamaguchi e Katsuya Yokoyama. Rothenberg è uno studioso di musica in
interconnessione geografica, ha il merito di aver interiorizzato nei
suoi studi la passione per i suoni avanzati occidentali senza
disdegnare quelli orientali e di altre culture ed è uno dei
maggiori interpreti della tecnica di respirazione circolare che gli
dà un potere di estensione al sassofono, nonchè di
molte tecniche non convenzionali. A proposito della sua passione per
alcuni strumenti caratteristici orientali è noto come
Rothenberg utilizzi lo shakuhachi e abbia un debole per la musica
tradizionale honkyoku che si basa sulla meditazione, costruita su
silenzi significativi e tessiture sonore tese all'esaltazione del
suono: questi elementi ritornano spesso nelle sue produzioni
discografiche. Rothenberg si impose agli inizi del boom
dell'avanguardia jazz di New York come un sassofonista di alto
profilo, con un utilizzo pressochè totale di tutte le
possibilità sfruttabili sugli strumenti. I suoi primi lavori
recentementi ristampati dalla Tzadik Records offrivano un quadro
pieno del pensiero e delle capacità di Rothenberg, che si
presentava come musicista di avanguardia particolare, dotato di una
sensibilità non comune, impegnato ad estrarre fascino dalle
modulazioni dei suoni. Rothenberg ha cercato di compenetrare la sua
formula anche dentro territori relativamenti più
convenzionali con un paio di progetti importanti nel campo
jazzistico: con i New Winds (quattro pubblicazioni) cercò di
sperimentare nell'ambito del free sebbene spesso con interpretazioni
leggermente intricate, mentre con i Double (sempre 4 registrazioni
ufficiali) affrontò tematiche vicine al free funk di M-Base,
con risultati interessanti ma che non possiedono lo stesso fascino
delle registrazioni più "intime". Il meglio del musicista
verrà fuori infatti nelle prove solistiche e in alcuni
progetti di totale simbiosi interdisciplinare: nell'ambito della
sperimentazione condotta in solitudine, oltre ai suoi primi tre
dischi su Lumina (come detto ristampati), Rothenberg si farà
notare anche per gli albums di "The Crux" ed "Intervals" che saranno
l'anticamera graduale che sfocierò nella fase più
ricca della sua musica, ossia i progetti "World" e "Chamber Music",
i cui lavori di riferimento lo mostreranno vitale nella proposizione
di un sound che è improvvisazione, strati orientali,
minimalismo ed ancestralità, cameralità contemporanea.
Su quest'ultimo aspetto sembra stia insistendo negli ultimi anni, e
allo scopo ha organizzato un quintetto per clarinetto ed archi nel
tentativo di inserire le sue prerogative in una più ampia
accezione classica.
Con il tempo gli sforzi del sassofonista di provare l'esistenza di
una nuova prospettiva musicale sembrano comunque essere andati in
porto grazie ai vari inviti a festivals e seminari in varie parti
del mondo procurandogli un certo ritorno di popolarità negli
ambienti del settore. In una sua lezione diceva "....con World music
non intendo un genere particolare o un melànge di musiche
esotiche: per me world music è anche il jazz, la musica
classica, il pop. Il mio è un concetto che include e non
esclude...." Se concordiamo con questa affermazione, è
evidente come l'artista americano abbia composto alcune tra le
più intelligenti ed esclusive pagine di quel genere.
· Solo
Works: Lumina Records, Tzadik 2006 (ristampa i suoi primi tre albums
per la Lumina R., ossia "Trials of Argo" del 1980, "Portal" del 1983
e "Trespass" del 1986)
· The
Crux: Selected wind works 1989-1992, Leo R. 1993
· Power
lines, New World, 1995
· Ghost
stories, Tzadik 2000
· Port
of Entry, Intuition 2000
·
Intervals: Solo works for woodwinds, Animul 2002
· Inner
Diaspora, Tzadik 2007
La MARCHE JAZZ CARD è lo strumento con il quale gli
appassionati di jazz e altre musiche, possono seguire i programmi
integrati del circuito “Marche Jazz Network” costituito da:
TAM Tutta un'Altra Musica, Ancona Jazz, Fano Jazz, Musicamdo Jazz.
Le quattro associazioni, che operano in 40 comuni di 4 province,
organizzano complessivamente circa 150 concerti l'anno.
La card è nominativa, ha validità annuale
(attestata dal bollino apposto sul retro), ha un costo di 15 euro
e consente di accedere a tutti gli eventi del circuito “Marche
Jazz Network” con riduzioni indicate di volta in volta.
La MARCHE JAZZ CARD si può richiedere al botteghino
di tutti i concerti MJN.
I possessori della card sono tempestivamente informati via e-mail ed
sms su tutte le iniziative in programma, visionabili anche sul sito:
www.marchejazznetwork.it
La MarcheJazzCard è valida anche per la stagione di prosa
del Teatro delle Api di Porto Sant'Elpidio (FM)