FABRIZIO BOSSO & FORM
“Enchantment” : L’incantesimo di Nino Rota
Fabrizio Bosso, tromba;
Claudio Filippini,
pianoforte;
Rosario Bonaccorso,
contrabbasso
Lorenzo Tucci, batteria
Continua la proficua collaborazione tra Marche Jazz Network e l’Orchestra Filarmonica Marchigiana.
Dopo l’omaggio a Chet Baker con Palo Fresu e Giulio Libano, il
concerto latino di Javier Girotto, Peppe Servillo e Paolo Silvestri,
il tributo alla musica di Bill Evans del quartetto di Martin Wind,
ecco un altro eccellente trombettista italiano, Fabrizio Bosso, alle prese con
un’icona della musica del ‘900, il compositore Nino Rota, di cui si è da
poco celebrato il centenario della nascita (Milano, 3 dicembre
1911). Partito da un’idea del direttore e arrangiatore Stefano Fonzi, il ricordo di
Rota si snoderà attraverso musiche da film che hanno segnato
la sensibilità degli spettatori di tutto il mondo: “Il
padrino”, “La strada”, “La dolce vita”, “Romeo e Giulietta”, “Il
gattopardo”, “Otto e mezzo”, “Amarcord”. Il programma sarà
poi completato da tre composizioni di Fonzi, che tendono a
perpetuare l’eredità di una forza melodica che Rota ha
espresso ai livelli più alti. I temi del compositore milanese
risultano arricchiti dal lato ritmico e dell’orchestrazione,
prevedendo quindi la focalizzazione non soltanto su uno strumento
solista, ma su un classico quartetto jazz, il cui apporto
d’improvvisazione ben si sposa con le strutture armoniche complesse
e non convenzionali delle partiture originali. Avendo
già alle spalle un disco realizzato al fianco della London
Symphony Orchestra, “Enchantment” è un concerto di palpitanti
emozioni e di attuale versatilità, un’idea che unisce talenti
al servizio di una bellezza musicale che travalica tempi e mode.
FABRIZIO BOSSO
Inizia a suonare la tromba a cinque anni, e già a quindici si
diploma al conservatorio Giuseppe Verdi di Torino. Affascinato dal
jazz, Fabrizio scopre il gusto della libertà espressiva, di
un suono originale al servizio di una tecnica formidabile, di un
innato senso dello swing. Dalla fine degli anni ’90 i
successi si moltiplicano, di pari passo con una produzione
discografica e concertistica abbondante ed eterogenea : quartetti,
orchestre jazz e sinfoniche, gli High Five, uno dei gruppi
più importanti nella scena musicale italiana dell’ultimo
decennio, il Latin Mood accanto al sassofonista argentino Javier
Girotto, il duo con Antonello Salis, collaborazioni con cantanti
come Dianne Reeves e Sergio Cammariere, e tante altre avventure
che fotografano alla perfezione la personalità di un
musicista che, pur guardando alla tradizione, è sempre
più inserito nella sua epoca.
STEFANO FONZI
Diplomato in percussioni al Conservatorio di Santa Cecilia in Roma,
ha successivamente conseguito un master in musiche da film al
Berklee College of Music di Boston.
La sua musica è
utilizzata in diverse trasmissioni televisive e nel cinema. Dal 2001
al 2007 ha lavorato come percussionista con artisti del calibro di
Ennio Morricone, Quincy Jones, Carlos Santana, Dionne Warwick, Yo Yo
Ma, Josè Carreras, Lucio Dalla, Claudio Baglioni. Ha tenuto
concerti a New York, Londra, Parigi, Tokyo, Atene, Vienna,
Gerusalemme. Attualmente è direttore artistico e principale
direttore della Avezzano Young Pop Orchestra, prima orchestra
giovanile di musica pop in Italia.
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