5 Maggio - Jesi - Teatro
"G.B.Pergolesi"
6 Maggio - Macerata - Teatro
"Lauro Rossi"
7 Maggio - Pesaro - Teatro
"Rossini"
Martin Wind quartet feat. Joe
LaBarbera
Scott Robinson, sassofoni;
Bill Cunliffe, pianoforte;
Martin Wind, contrabbasso;
Joe LaBarbera, batteria.
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Orchestra Filarmonica Marchigiana
MARTIN WIND QUARTET and ORCHESTRA
“Turn Out The Stars”
Songs written or inspired by Bill
Evans”
A trent’anni dalla
scomparsa, Bill Evans resta uno dei pianisti fondamentali nella storia
del jazz, autentico ispiratore di pianisti di generazioni coeve e
successive. Influenzato da Bud Powell, George Shearing e Lennie
Tristano, Evans dà vita ad un’estetica fortemente jazzistica, ma
radicata in una dimensione cameristica in cui la profondità del
tocco, il “voicing” delle frasi e il fascino limpido delle
improvvisazioni si esaltano nel trio.
Questa formula, per la prima volta, è sganciata
dalla logica del solista con accompagnatori, ponendo i musicisti su un
piano paritario in cui l’empatia, la disciplina e l’interplay diventano
connotazione primaria. Nelle composizioni è bilanciato in modo
affascinante il retaggio del jazz con la passione verso la musica
classica europea, in particolare autori quali Debussy e Ravel.
Se le situazioni favorite appaiono il trio, innanzitutto,
e poi il duo o quartetto, Bill Evans ha talvolta richiesto l’apporto di
un’orchestra sinfonica per i suoi lavori, anche riportati su dischi
memorabili.
E’ quindi originale questo sforzo progettuale del
contrabbassista MARTIN WIND, tra i più apprezzati e richiesti
nella scena del jazz contemporaneo. Leader di un quartetto splendido,
in cui convivono eccellenti musicisti di provata esperienza, Wind
riveste di sofisticate luci orchestrali i brani più famosi di
Evans, come “Turn Out The Stars”, “Time Remembered” e “Blue In Green”,
che il pianista compose insieme con Miles Davis per l’epocale album
“Kind Of Blue” (1959). Non mancano sequenze solistiche dei componenti
del gruppo: il polistrumentista Scott Robinson, straordinario anche dal
punto di vista spettacolare; il pianista Bill Cunliffe, tra i
più sensibili e raffinati di oggi; il batterista Joe La Barbera,
che fu addirittura l’ultimo partner di Evans.
Il programma si estenderà anche a brani di altri
autori e ispirati da Bill Evans, tra cui “Memories of Scotty”, composto
dal pianista Don Friedman in memoria del grande Scott La Faro, primo
contrabbassista del trio, e “Goodbye Mr. Evans”, scritto dal
sassofonista Phil Woods subito dopo la scomparsa del pianista. Si
concluderà con composizioni originali di Martin Wind, elaborati
in affinità con lo spirito e il retaggio artistico di Evans,
come ad esempio “The Dream”, delizioso e impressionistico tema a tempo
di valzer che si trasforma in leggera e solare bossa-nova: qui il caldo
sax tenore di Robinson non può che ricordare il leggendario
incontro tra Bill Evans e il sassofonista Stan Getz.
A sostenere il progetto sarà chiamata l’Orchestra
Filarmonica Marchigiana, che ha già felicemente collaborato per
l’omaggio a Chet Baker con Paolo Fresu e Giulio Libano, e per il
“Concerto Latino” con Javier Girotto e Paolo Silvestri.
Un appuntamento del tutto irrinunciabile per gli
appassionati di jazz e di classica, un concerto che travalica qualsiasi
barriera stilistica per entrare di diritto tra gli eventi musicali
più significativi del 2011.
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