In collaborazione con il del Comune di Pedaso - Assessorato alla
Cultura
Concerto inserito nell'ambito del BioFESTIVAL Marche
Welcome to the Django Quartet
Quello degli Welcome to the Django Quartet è un progetto
che nasce dalla passione di quattro musicisti che, pur avendo avuto
cammini ed esperienze musicali molto diverse tra loro, si sono
incontrati artisticamente, trascinati dalla passione per la musica
del grande chitarrista Django Reinhardt.
Musicista belga dalle umili origini, Django è stato il capofila e
maggiore interprete di un genere che è apolide per definizione: il
manouche, musica tzigana che si tinge delle sfumature dei tanti
colori che compongono la tavolozza delle culture europee: dal calore
iberico alla raffinata dolcezza francese, dal fuoco balcanico alla
malinconia della musica klezmer ebraica. Il tutto mosso dal
martellante ritmo sincopato del jazz, che nel manouche si rinnova e
trova un filone unico e originale.
E proprio dal jazz ha origine la comune passione degli Welcome to
the Django, che pur avendo percorsi diversi e difficilmente
confrontabili singolarmente, si ritrovano a proprio agio suonando
una musica che dopo 80 anni è ancora capace di far ballare chi
ascolta.
Paolo Sorci e Carlo Chiarenza: chitarre Francesco Mancini Zanchi: contrabbasso Umberto Gnassi: clarinetto
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Jean "Django" Reinhardt (Liberchies, 23 gennaio 1910 ?
Fontainebleau, 16 maggio 1953) è stato un chitarrista jazz belga,
di etnia sinti.
Dopo un lungo girovagare in varie nazioni europee e nordafricane, la
sua carovana si fermò alla periferia di Parigi, città che
Reinhardt ebbe come scenario per quasi tutta la sua carriera.
Quando aveva solo diciotto anni Reinhardt che aveva già iniziato
una carriera da apprezzato banjoista subì un grave incidente. La
roulotte della famiglia fu divorata da un incendio; Django riportò
gravi ustioni, tanto da perdere l'uso della gamba destra e di parte
della mano sinistra (l' anulare e il mignolo, distrutti dal fuoco,
furono saldati insieme dalla cicatrizzazione).
Questo incidente era destinato a cambiare la sua vita e la storia
stessa della chitarra jazz. Infatti, a causa della menomazione alla
mano sinistra, Reinhardt dovette abbandonare il banjo e cominciò a
suonare una chitarra che gli era stata regalata, meno pesante e meno
ruvida. Nonostante le dita atrofizzate, o forse proprio grazie a
queste, sviluppò una tecnica chitarristica rivoluzionaria e del
tutto particolare che ancora oggi lascia di stucco e suscita
ammirazione per la perizia virtuosistica, la vitalità e
l'originalità espressiva. Riusci in questo modo a vincere la
menomazione. In breve tempo era già in attività con diverse
orchestre che giravano la Francia; da li a poco sarebbe diventato un
chitarrista impareggiabile, senza rivali. A tutt'oggi la sua
impressionante discografia stupisce e disorienta, in quanto a
composizione, tecnica chitarrista, e per le soluzioni armoniche
ricercate, all'avanguardia per quel tempo.
L'originalissimo stile di Django Reinhardt, acclamato da musicisti
di tutti i generi come geniale ed innovativo, si sviluppò in
realtà in una vita di immersione fra i più grandi della tradizione
gitana, e fu contaminato dalla sua vastissima cultura in musica
classica.
È anche grazie alla notorietà raggiunta che tutt'oggi viene
considerato un eroe dai gitani. L'improvvisazione, anche sopra brani
sentiti per la prima volta, è la base dello spirito musicale dei
Manouche, e proprio l'improvvisazione era una delle caratteristiche
che contribuivano a scioccare anche i professionisti che assistevano
alle sue performances..
Si è a lungo dibattuto se la musica di Django Reinhardt fosse o non
fosse Jazz e al giorno d'oggi la maggior parte dei critici è
unanime sul fatto che la sua musica sia propriamente Jazz, e anche
di un particolare tipo di Jazz, quello europeo, con influenze
tzigane, classiche e della tradizione mitteleuropea.
Come raggiungere il Platano Verde di Pedaso
La MARCHE JAZZ CARD è lo strumento
con il quale gli appassionati di jazz e altre musiche, possono
seguire i programmi integrati del circuito “Marche Jazz Network”
costituito da:
TAM Tutta un'Altra Musica, Ancona Jazz, Fano Jazz, Musicamdo Jazz.
Le quattro associazioni, che operano in 40 comuni di 4 province,
organizzano complessivamente circa 150 concerti l'anno.
La card è nominativa, ha validità annuale (attestata dal
bollino apposto sul retro), ha un costo di 15 euro e consente
di accedere a tutti gli eventi del circuito “Marche Jazz
Network” con riduzioni indicate di volta in volta.
La MARCHE JAZZ CARD si può richiedere al botteghino di
tutti i concerti MJN.
I possessori della card sono tempestivamente informati via
e-mail ed sms su tutte le iniziative in programma, visionabili
anche sul sito: www.marchejazznetwork.it