La tribù del jazz. Tribe è il titolo del suo prossimo
album targato ECM ed è anche la denominazione che il più
internazionale dei jazzisti italiani ha recentemente dato al quintetto
che guida da alcuni anni. Ne fanno parte un batterista di provata
versatilità come Fabrizio Sferra, un solista vulcanico quale il
trombonista Gianluca Petrella e due giovani talenti che sono da
annoverare tra le più interessanti nuove realtà del jazz
di casa nostra: il pianista Giovanni Guidi e il contrabbassista
Gabriele Evangelista. Un gruppo rodato ma costantemente proteso in
avanti che il leader suona indicando le coordinate di una musica
aperta, dove i guizzi creativi e le felici invenzioni non mancano mai.
E in questo (ma non solo in questo) Rava va considerato come il
più legittimo erede di Miles Davis: il trombettista triestino ha
infatti in comune con l’illustre, compianto collega di strumento l’arte
del sapere trarre il meglio dai suoi partner, scelti sempre con cura
per dar voce a una musica che affonda le proprie radici nel più
autentico humus jazzistico e che nel contempo si rinnova continuamente.
Con oltre cinquant’anni di carriera alle spalle, Enrico Rava ha
attraversato con personalità varie stagioni di una musica di
cui, oggi, conosce ogni segreto. Ogni suo disco e ogni suo concerto
sono quindi una lezione di musicalità: una lezione di vero jazz.