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"Un progetto su Jimi Hendrix è come un progetto su Mozart: tanto
complesso quanto entusiasmante.
Abbiamo accettato la sfida che ci ha lanciato l?Espresso, grazie
all?intermediazione di Midj, partendo dal presupposto che
dovessimo cercare in Hendrix le caratteristiche insite nel suo
modo di intendere la musica, provare ad assimilarle e tradurle,
usando i nostri linguaggi.
Abbiamo deciso di utilizzare un organico il più possibile lontano
da quello che era solito usare per i suoi gruppi: una voce
femminile e un violoncello (Naomi Berrill), un fender Rhodes, un
synth e un pianoforte (Simone Graziano e Alessandro Lanzoni), una
batteria (Stefano Tamborrino)
e un sax tenore
(Francesco Bigoni). Niente
chitarra, né basso. Abbiamo scelto di
riarrangiare alcuni dei suoi brani più famosi (Hey Joe, Little
Wing, Wind Cries Mary, Angel) dandone una nostra lettura
"visionaria" ma al tempo stesso estremamente
filologica.
Abbiamo utilizzato alcuni suoi pezzi come ispirazione per delle
nostre composizioni perché volevamo che accanto a Hendrix ci
fossimo anche noi con tutti i nostri limiti, certo, ma
anche con le
nostre personalità.
Ne è uscito un lavoro autentico e originale, che fa della ricerca
melodica ed evocativa il suo punto
di forza."
Con queste parole viene descritto il recente lavoro su Jimi
Hendrix nato grazie alla Casa del Jazz di Roma per la collana
"Jazz Italiano" di La Repubblica - L'Espresso. Un "esperimento"
talmente ben riuscito che non si è esaurito nella pubblicazione
di un CD, ma ha continuato a dare nuovi spunti creativi, che hanno
continuato ad evolversi attraverso le personalità di alcuni dei
musicisti più talentuosi e apprezzati degli ultimi anni in
Italia, e che ora l'Associazione Music Pool - grazie al contributo
di SIAE Sillumina-copia privata per i giovani,
per la cultura -
porta in tour in
10 piazze della penisola.
Simone Graziano , pianista e compositore, notato dalla
critica soprattutto dopo l'uscita dei suoi "Frontal" e
"Trentacinque" (entrambi usciti per Auand), è stato per 3 anni
consecutivi segnalato dalla rivista Musica Jazz. Perfezionatosi
con maestri quali John Taylor, Kenny Wheeler, Mulgrew
Miller, Riccardo Fassi, Enrico Pieranunzi, Stefano Bollani, Franco
D?Andrea, Aaron Goldberg, in questi anni ha avuto l'occasione di
suonare e registrare con molti musicisti tra cui Ares Tavolazzi,
Tim Berne, Chris Speed, David Binney, Stefano ""Cocco" Cantini,
Gilad Atzmon, Battista Lena, Paul McCandless,
Stefano Bollani, Nico
Gori e tanti altri.
Con il suo quintetto Frontal - che riceve consenso unanime dalla
critica italiana - suona nei più importanti festival italiani
quali Umbria Jazz, Vicenza Jazz Festival, Roccella Jonica, Torino
Jazz Festival, Correggio.
Nel settembre 2016
è in tour in
Cina con Frontal,
per 9 concerti in
9 tra le
principali città cinesi.
Dal 2014 è
titolare della cattedra
di pianoforte presso
la Siena Jazz University.
Alessandro Lanzoni , pianista e compositore, si è fatto
notare sulla scena musicale nazionale in giovanissima età.
Vincitore del "Top Jazz 2013" come miglior nuovo talento
dell?anno, può già vantare una significativa esperienza
internazionale in Europa, America Latina, Israele e Stati Uniti.
Il nuovo album in trio "Dark Flavour" (Cam Jazz), è stato accolto
dalla critica come testimonianza di una crescita artistica che
rende ormai del tutto fuori luogo quell?etichetta di "enfant
prodige" che ha contrassegnato gli esordi di una carriera iniziata
a soli 14 anni con l?affermazione al Premio Massimo Urbani (2006)
fino al prestigioso concorso "Martial Solal" di Parigi (2010).
Presente nei cartelloni dei più importanti festival italiani, la
sua attività lo ha portato a suonare al fianco di prestigiosi
musicisti quali Kurt Rosenwinkel, Lee Konitz, Aldo Romano, Roberto
Gatto, Enrico Rava, Jeff Ballard, Larry Granadier, Ambrose
Akinmusire, Aaron Goldberg, Miguel Zenon, Michael Blake, Barbara
Casini, Ares Tavolazzi, Nico Gori, Walter Paoli, Lello Pareti,
Cocco Cantini, Maria Pia De Vito, Fabrizio Bosso,
Fabrizio Sferra, Gianni
Basso, Renato Sellani,
Tiziana Ghiglioni, Nick
Myers e molti altri.
Naomi Berrill è una
violoncellista e cantante
irlandese, stabilitasi a
Firenze ormai da
diversi anni. Dopo gli studi classici ha iniziato un
progetto in solo per violoncello e voce, e ha collaborato con il
violoncellista Giovanni Sollima, la New York City Ballet, il Crash
Ensemble, lo scrittore Stefano Benni e
molte compagnie di
teatro e di danza
come quella di
Virgilio Sieni.
Il suo primo album in solo è uscito nel 2015 in collaborazione
con Musicamorfosi e con il prezioso supporto
di Saul Beretta,
ed è stato
presentato in numerose
sale e festival
della penisola.
Francesco Bigoni , sassofonista, ferrarese di nascita,
danese (dal 2009) di adozione, di formazione
autodidatta, ha -
per sua diretta
"ammissione" - due
mentori: Enrico Rava
e Stefano Battaglia.
Da oltre 10 anni è membro di El Gallo Rojo,
un'etichetta/collettivo con la quale ha realizzato molti dei suoi
progetti musicali, oltre che collaborare ai progetti di numerosi
musicisti, quali (Zeno De Rossi Trio, Beppe Scardino Orange Room,
Alfonso Santimone Laser Pigs, Zeno De Rossi Shtik, Emanuele
Maniscalco From Time To Time, Headless Cat, Nesso G, Nimoy. È
membro della Cosmic Band di Gianluca Petrella, ed ha suonato nei
Neko di Francesco Diodati, oltre che aver preso parte
al sestetto italiano
di Jim Blake.
Attualmente suona stabilmente con Bigoni-Maniscalco-Solborg e
Fotostatsborgeras come co-leader; Markus Pesonen Hendectet,
Bagpipes For Pluto and Mighty Mouse - Contemporary Cheese Edition
come turnista.
Stefano Tamborrino , batteria e arrangiamento, è oggi uno
dei musicisti più interessanti della scena nostrana. Membro
stabile di alcuni dei migliori gruppi italiani del momento, come
Hobby Horse e Frontal, ma anche parte di molteplici formazioni di
orientamenti musicali diversi, dal quartetto di Nico Gori a quello
di William Tatge, dal trio di Alessandro Galati a quello di Walter
Beltrami. "Trentacinque anni, in pista da 15, il fiorentino
Stefano Tamborrino, 150 concerti l'anno, una trentina di dischi,
è fra i più richiesti batteristi jazz italiani. Il motivo" La
libertà del suo fare musica. Figlia di un autodidatta
dall'istintiva vocazione, formatosi fra gioco adolescenziale,
gavetta col liscio e primi jazz club, ascolti a tutto campo,
persino metal. Libero da uno stile-gabbia, avendone uno solo e
soltanto suo, Tamborrino, onnivoro quanto solare e ludico, è
quindi un musico naturalmente, coerentemente versatile: che resta
cioè sempre se stesso, pur aderendo con sbalorditiva mimesi a
qualunque cosa e con chiunque
la suoni" (Paolo Russo,
La Repubblica).
Ospite speciale di questo progetto, Dimitri Grechi
Espinoza , sassofonista tra i più apprezzati,
affermato nella scena
musicale italiana ormai
da oltre 15 anni.
Ha frequentato il Jazz Mobile di New York e completato i corsi di
alta qualificazione professionale presso Siena jazz con P. Tonolo.
Nel 2000 ha fondato il gruppo di ricerca musicale Dinamitri Jazz
Folklore che nel 2014 ha ottenuto il 2 posto nella classifica
della rivista Musica Jazz come miglior gruppo italiano.
Nell'agosto del 2001 è stato invitato a suonare al festival
Panafricano a Brazzaville (Congo). Dal marzo 2002 al 2003 ha
collaborato con Goma Parfait Ludovic, direttore della compagnia
congolese Yela wa, nell'ambito della ricerca sulla tradizione
della musica di guarigione africana con seminari e spettacoli. Dal
2004 svolge la sua attività principalmente in due direzioni:
l?applicazione dei risultati delle ricerche sulle culture
tradizionali alla musica del gruppo Dinamitri Jazz Folklore, e al
concerto in solo "Oreb", oltre all'attività didattica. Nel 2011
ha partecipato al "Festival Au Desert" in Mali, e dal 2012 al 2014
ha diretto il progetto "Azalai-Carovana musicale" con
il quale ha
suonato in alcuni
dei più grandi festival
europei.