Hiromi: “The Trio Project featuring
Anthony Jackson and Simon Phillips"
Hiromi Uehara pianoforte
Anthony Jackson basso elettrico
Simon Phillips batteria
È nata una
stella. Tecnica strumentale di primissimo ordine, una carica
comunicativa contagiosa, attestati di stima da parte di insigni maestri
del piano jazz come Ahmad Jamal, suo mentore, e Chick Corea, con il
quale ha addirittura suonato in duo: Hiromi (che di cognome fa Uehara)
è nata in Giappone e si è diplomata col massimo dei voti
al Berklee College of Music di Boston, dove ha assorbito tutto
ciò che poteva sulla storia del pianismo jazz. Il 2003 è
l’anno del debutto discografico, Another Mind: un esordio che lascia il
segno e fa ben sperare sul prosieguo di carriera. Le tappe successive
si susseguono a ritmo serrato: dischi, concerti in vari angoli del
mondo, compresa ovviamente la sua terra natale. Ma è negli
States che Hiromi ha ormai trovato casa e il suo approccio strumentale
è lì a testimoniarlo. La lista delle sue influenze
è altresì rivelatrice: “Amo Bach, Oscar Peterson, Liszt,
ma anche Ahmad Jamal, Sly & The Family Stone, Dream Theater e King
Crimson. E in termini di energia traggo ispirazione anche da grande
uomini sportivi come Carl Lewis e Michael Jordan”, dice la pianista
nipponica. Nel suo nuovo album, Voice, Hiromi è coadiuvata da
due partner d’eccezione che rispondono ai nomi di Anthony Jackson,
virtuoso del basso elettrico, e di Anthony Phillips, fenomenale
batterista dai gloriosi trascorsi nel progressive rock. Nel disco, e di
conseguenza anche dal vivo, il trio è una macchina perfettamente
oliata negli ingranaggi: una macchina musicale inarrestabile.
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