STAGE: TEATRO E TERRITORIO 2014
“Brownie – Tributo a Clifford Brown”
Simone Daclon,
pianoforte;
Roberto Piccolo, contrabbasso;
Gianni Cazzola, batteria.
Gendrickson Mena Diaz, tromba, flicorno.
Gianni Cazzola rappresenta un pezzo importante di storia del jazz
in Italia, basti solo pensare alla sua carriera, iniziata nel 1957
accanto a Franco Cerri e poi proseguita in decine di
collaborazioni, centinaia di dischi, migliaia di concerti. La sua
statura artistica, pur legata alla tradizione del bebop e dello
swing, non gli ha impedito di affiancare musicisti più “moderni”
come Giorgio Gaslini, Gianluigi Trovesi, Franco D’Andrea. E poi
saltano alla mente altri gruppi indimenticabili : il quintetto di
Gianni Basso e Oscar Valdambrini innanzitutto, il Matt Jazz
Quintet del compianto Luca Flores, l’E.S.P. Trio di cui è coleader
accanto a Roberto Cipelli e Attilio Zanchi, formazione che spesso
ha accompagnato la grande cantante Sheila Jordan. Gianni è
batterista dallo stile radioso e appassionante, con modelli
straordinari quali Elvin Jones e Art Blakey. E come Blakey ama
guidare proprie formazioni che siano base di lancio per giovani
musicisti di talento. In questo nuovissimo quartetto potremo
ascoltare il formidabile trombettista cubano Gendrickson Mena
Diaz, già con Gonzalo Rubalcaba, Chaka Khan e il nostro Vinicio
Capossela, tra i tanti altri; l’eccellente pianista Simone Daclon,
la cui fantasia si sposa magnificamente con i rilanci del leader;
il solidissimo bassista Roberto Piccolo, fondamentale collante per
un repertorio che, come pochi altri, ha bisogno di sicurezza e
forza interpretativa. Il tributo a Clifford Brown appare quindi un
logico approccio all’estetica di Cazzola. Pur essendo scomparso
nel 1957 ad appena ventisei anni, Brown ha rappresentato, per
sonorità, fraseggio e lirismo, un faro per intere generazioni
successive di trombettisti, e ancora oggi è un polo di attrazione
stilistico, alla pari di Dizzy Gillespie e Miles Davis.
Permettetici, però, di concludere con qualche parola sull’uomo
Cazzola, perché la sua umanità, simpatia ed entusiasmo sono
contagiosi in maniera unica. Basta solo scambiarci un paio di
battute per entrare in un mondo diverso, in cui il suonare si
intreccia sempre con la vita. E la tante testimonianze raccolte
nel bellissimo libro a lui dedicato, “Gianni Cazzola – Una vita in
swing”, sono pronte a ricordarcelo. Imprescindibile, come la sua
musica.
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